domenica 22 dicembre 2013

Filemone e Bauci

Vado a braccio, ovvero a memoria (la mia è piuttosto labile e gli studi classici lontani nel tempo, perciò potrebbe esserci qualche imprecisione).

Tra gli innumerevoli racconti della mitologia greca c'era anche la storia di Filemone e Bauci.

I due erano marito e moglie, una coppia di contadini molto poveri, ma che avevano sempre vissuto del loro lavoro con grande dignità e cresciuto i loro figli al meglio delle loro possibilità. Soprattutto, erano stati sempre fedeli l'uno all'altro (cosa piuttosto rara per quei tempi, forse) ed erano arrivati alla vecchiaia ancora innamorati e felici di stare insieme.

Fu così che Zeus ed Ermes, piacevolmente colpiti dal loro amore e dalla loro fedeltà, decisero di far loro visita, ma sotto mentite spoglie. Perciò un giorno Filemone e Bauci udirono bussare alla porta, e aprendo si trovarono di fronte a due viandanti malmessi che cercavano ristoro. Li fecero accomodare, divisero con loro il poco cibo che avevano e i loro giacigli.

La mattina seguente Zeus ed Ermes rivelarono ai due contadini la loro identità, li ringraziarono per la loro calda accoglienza e li lodarono per la costanza del loro amore che era sopravvissuto ai tanti anni di duro lavoro e di povertà. Decisero così di fare un dono alla coppia: avrebbero esaudito un loro desiderio.

Filemone e Bauci si consultarono rapidamente e convennero subito su quale fosse il loro più grande desiderio: "Per due persone che come noi sono state profondamente legate per tutta la vita, non ci può essere desiderio maggiore che addormentarsi per sempre insieme, nello stesso istante, perché nessuno dei due potrebbe sopportare di pensarsi al mondo senza l'altro".

Gli dei assicurarono loro che, quando fosse arrivato il momento, il loro desiderio sarebbe stato esaudito, e così fu, qualche anno dopo, quando i due si addormentarono per sempre, serenamente, nel loro letto, nello stesso istante.

Ma Zeus, commosso da quelle due persone così semplici e così sagge, volle fare loro un altro dono. Trasformò Filemone in una grande e robusta quercia e Bauci in un tiglio frondoso, e li mise vicini, ai margini di un bosco, con rami che si intrecciavano, in modo che potessero restare abbracciati per sempre.

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